PANDEMIA DI VAMPIRI A FUMETTI /2: Bela Rakosi colpisce ancora

A quasi un decennio dalla prima avventura di Zagor contro il vampiro Bela Rakosi (un lancio pubblicitario definisce Rakosi “il più agghiacciante nemico di Zagor”), nel 1981 la Sergio Bonelli Editore pubblica una nuova storia con gli stessi personaggi, diluita in quattro albi. I disegni sono ancora di Gallieno Ferri, ma questa volta a firmare i testi non è Bonelli/Nolitta, ma Alfredo Castelli, in procinto di diventare uno degli uomini di punta della casa editrice grazie al suo personaggio Martin Mystère.

Nel villaggio di Starbuck (“Zagor” n. 186, Il popolo della notte), Cico è contattato segretamente da Molnar e Bator, gli zingari ungheresi della precedente avventura vampiresca: gli chiedono una provetta con il sangue di Zagor, in cambio di un amuleto dotato di presunti poteri miracolosi. Ingenuamente, il messicano accetta la proposta. (n. 187, Il ritorno del vampiro) Mentre si aggirano nella foresta, Zagor e Cico sono attaccati da pipistrelli, poi trovano in una grotta Bator, ucciso con un paletto nel cuore. Insospettito, Zagor decide di recarsi al villaggio di Fairmont per consultarsi con il dottor Metrevelic, ma questi è impazzito e vive recluso in un rudere, con un pentacolo di ostie intorno al letto e spara a chiunque si avvicina. Riacquistata lucidità dopo essere stato preso a pugni da Zagor, il dottore racconta che Albert Parkman, sopravvissuto al contagio nell’avventura precedente (dove era stato morso dal barone Bela Rakosi), ha sposato sua figlia Aline. La coppia è andata a vivere nel villaggio di Bergville, abitato da coloni slavi legati alla tradizione che si vestono come un secolo prima e hanno costruito case tipiche dei loro paesi d’origine. La ragazza però, racconta Metrevelic, è tormentata da strani sogni nei quali Rakosi la vuole come sposa. Inoltre il dottore è stato aggredito da Bator e ha scoperto che il mantello e le ceneri di Rakosi sono scomparsi.
Metrevelic teme che gli zingari vogliano eseguire un rito all’eclissi di luna per rianimare Rakosi, utilizzando il sangue dell’uomo che ha sconfitto il vampiro. A quel punto Cico confessa di aver dato a Molnar una provetta con il sangue di Zagor. Purtroppo è ormai tardi per fermare gli eventi: Molnar in una grotta compie il rito e resuscita Rakosi. Il barone medita vendetta e vuole creare il suo regno in America, facendo di Aline una regina non-morta.

Una bimba scompare da Bergville e quando ritorna a casa il fratellino Josif è istintivamente terrorizzato (n. 188, Il regno delle tenebre), sostiene che non sia lei e la allontana con un crocifisso. In effetti la bambina è diventata una vampira e non esita a mordere la propria madre. Presto si diffonde l’epidemia del vampirismo nel villaggio. Albert mette in guardia i suoi concittadini sul pericolo dei vampiri, ma nessuno gli crede e rapidamente ogni abitante di Bergville è trasformato in vampiro. Grazie all’uso di un pendolino, Zagor, Cico e Metrevelic hanno individuato la presenza del vampiro a Bergville e si recano al villaggio. Quando arrivano a Bergville, Molnar ha già preso il controllo dei vampiri del villaggio e gli ha ordinato di consegnargli tutti i loro beni. Molnar aizza i vampiri contro Zagor e i suoi, costringendo i nostri eroi a rifugiarsi nella chiesa di Bergville.

Molnar non è affatto fedele a Rakosi e progetta di eliminarlo (n. 189, L’orrendo contagio), ma il vampiro percepisce il pericolo e lo fa aggredire dagli abitanti di Bergville. Lo zingaro, però, si salva e tenta di impalare Rakosi: finirà con la schiena spezzata dal barone. Poi i vampiri danno fuoco alla chiesa, ma Zagor e i suoi due amici riescono a scappare grazie all’aiuto di Albert. Il piccolo Josif, sfuggito al contagio, porta Zagor nella grotta dove si nasconde Rakosi. Il vampiro ha già morso Aline e vuole ucciderla per farla risorgere come vampira, ma è bloccato da Zagor. Rakosi si trasforma in pipistrello, è colpito da un paletto lanciato da Albert e precipita in un torrente. Scomparso il vampiro, tutti gli abitanti di Bergville guariscono.

Lo sceneggiatore Alfredo Castelli ha sempre avuto una grande passione per il cinema fantastico e non poteva che seguire le orme di Bonelli, inserendo in questa avventura di Zagor diverse allusioni cinematografiche.
Se per l’avventura apparsa nei numeri 85-87 il riferimento principale era al film Dracula il vampiro, questo seguito cita più volte il secondo episodio della saga cinematografica di Dracula prodotta dalla Hammer: Dracula principe delle tenebre (1965), sempre diretto da Terence Fisher e con Christopher Lee nel ruolo del titolo. La resurrezione del vampiro dalle sue ceneri ripete infatti l’analoga situazione del film, che vedeva Dracula rianimarsi grazie al colare del sangue sui suoi resti.
Nel fumetto sono poi riprodotte con poche modifiche le tavole del n. 87 dove si assisteva alla morte del vampiro sotto i raggi del sole. Lo stesso espediente si trova in Dracula principe delle tenebre, dove un flashback iniziale ripropone la scena conclusiva del film precedente.