ELINORE BLAISDELL, LA DIMENTICATA SIGNORA DEI NONMORTI

Elinore Blaisdell. Un nome dimenticato. Eppure merita un posto d’onore nell’empireo dei cultori di vampiri. A lei, artista poliedrica, si deve infatti quella che può essere considerata la prima antologia letteraria dedicata espressamente ai nonmorti e ai vampiri, Tales of the Undead (sottotitolo, solo all’interno e non in copertina: Vampires and Visitants),edita nel 1947 da Thomas Y. Crowell di New York. 

Per la prima volta si prestava attenzione alla narrativa breve sui vampiri, a molti anni di distanza dalle future antologie che dagli anni Sessanta si moltiplicheranno all’infinito. Il libro, di quasi 400 pagine, non è stato mai ristampato, né edito in edizione economica dopo la prima uscita con copertina rigida. Si trattava di un’elegante edizione, ogni testo era accompagnato da un’illustrazione realizzata dalla stessa Blaisdell, in un caratteristico stile dai tratti bianchi su sfondo nero, e suoi disegni stilizzati apparivano anche su fronte e retro dell’hardback. La copertina era molto audace per l’epoca, con una donna nuda trafitta da un paletto. Una recensione su “Times Union” definiva Elinore Blaisdell “una signora con un perfetto gusto letterario per l’horror” (4 ottobre 1947).

La copertina di Tales of the Undead

Nel volume erano raccolti venti racconti brevi, due racconti lunghi e il romanzo Carmilla. Su 23 titoli, 10 erano apparsi sulle colonne di “Weird Tales”. Per curare Tales of the Undead, infatti, la Blaisdell si era avvalsa della collaborazione di due nomi di punta della rivista “Weird Tales”, Dorothy McIlwraith e Lamont Buchanan. Molti di quei testi sono stati riproposti decine di volte in anni recenti, anche in traduzione italiana, e sono diventati quasi “luogo comune” per l’immaginario vampirico. Ma nel 1947 si trattava di un esperimento pionieristico.

Questi i titoli riuniti in Tales of the Undead: “Carmilla” (J. Sheridan LeFanu); “Brother Lucifer” (Chandler W. Whipple); “The Metronome” (August W. Derleth); “Uncanonized” (Seabury Quinn); “The Feast in the Abbey” (Robert Bloch); “Clay-Shuttered Doors” (Helen R. Hull); “Amour Dure” (Vernon Lee); “School for the Unspeakables” (Manly Wade Wellman); “The Adventure of the German Student” (Washington Irving); “The Tomb” (H.P. Lovecraft); “Second Night Out” (Frank Belknap Long); “Clarimonde” (Theophile Gautier); “The Seed from the Sepulcher” (Clark Ashton Smith); “For the Blood is the Life” (F. Marion Crawford); “The Story of Ming-Y” (Lafcadio Hearn); “The Quick and the Dead” (Vincent Starrett); “Satan’s Circus” (Eleanor Smith); “Miss Mary Pask” (Edith Wharton); “Septima” (Marcel Schwob); “Count Magnus” (M.R. James); “‘And He Shall Sing.” (H.R. Wakefield); “Doom of the House of Duryea” (Earl Peirce); “The Room in the Tower” (E.F. Benson). 

Per capire l’approccio della Blaisdell alla narrativa vampiresca, leggiamo integralmente la sua prefazione a Tales of the Undead, con un’avvertenza: si cita Oscar Wilde, per ribaltare la sua celebre frase “love is stronger than death” (“L’amore è più forte della morte”, in The Canterville Ghost), ma al posto di “stronger” il testo riporta “stranger”, cioè “più strano” invece di “più forte”. Un errore di stampa? Probabile, ma se non lo fosse, la frase avrebbe comunque un senso inquietante.

In letteratura, come nella vita, ci sono due temi: l’amore e la morte. Tutto il resto è una propaggine dell’uno o dell’altra; e, contrariamente a Oscar Wilde, la morte è sicuramente più strana dell’amore. In tutto il mondo la leggenda dei vampiri — le storie di morti che non vogliono morire — compare in vari contesti e circostanze, però fondamentalmente identici. Questo libro raccoglie, con poche eccezioni, racconti di morti che ritornano, animati di una vita innaturale e profana. Nessuna apparizione può far rabbrividire più del cadavere stesso, ora alieno e straniero, che tuttavia continua le sue vecchie abitudini, aggrappato alla sua vecchia esistenza.

Sono qui inclusi uno o due vampiri che non appartengono ai nonmorti. Montague Summers segnala casi di vampiri viventi e Hans Ewers scrive di un vampiro che soffre di una malattia del sangue la cui vittima è costretta a cercare il sangue dei vivi per sopravvivere. Una di queste storie, forse, riguarda un caso simile. È inclusa anche una pianta vampiro. Altre storie sono di morti che tornano con uno scopo preciso, un torto da vendicare o una missione da compiere.

La maggior parte di queste storie soddisfa il requisito di M. R. James che le apparizioni dovrebbero essere “essenzialmente malvagie e odiose”.

Buonanotte! Piacevoli sogni!

Chi era quella donna di nome Elinore Blaisdell, abile disegnatrice e tanto appassionata di vampiri da essere la prima a divulgarne la disseminazione nella narrativa? Ecco come era presentata sul risvolto di copertina del libro Tales of the Undead:

Elinore Blaisdell ha letto emozionanti storie del soprannaturale da quando ha avuto libero accesso alla biblioteca di suo padre all’età di sette anni e ha scoperto Poe, Hawthorne e un breve racconto di Maupassant dal titolo L’Horla. Da ragazzina passava molte estati nella torrida Baltimora e andava a caccia di innumerevoli storie di quel tipo da leggere ai suoi cugini, convinta che i brividi avrebbero abbassato la temperatura. Le impressionanti illustrazioni che accompagnano ogni racconto danno eloquente testimonianza di questa lunga devozione.

Elinore Blaisdell è una persona davvero versatile. Ha una profonda conoscenza della mitologia come dimostrano le sue meravigliose illustrazioni per Bulfinch’s Mythology, pubblicate da Crowell nel 1946. Si è occupata ampiamente anche di storia, folclore e arte del costume. È un’autorità in materia di ballate in musica. I versi che ha pubblicato riflettono un forte senso estetico. Le sue illustrazioni di libri per bambini le hanno dato una invidiabile reputazione in quel campo.

Miss Blaisdell ha studiato arte con Naum Los, Robert Brackman e alla Slade School di Londra. Nel corso delle sue varie attività, Miss Blaisdell ha viaggiato e disegnato molto, sia negli Stati Uniti che in Europa. La sua casa-studio di New York è dominata dai suoi due gatti siamesi, Reri-Honey e C. B Joe.

Al profilo biografico che appariva nel risvolto di Tales of the Undead si possono aggiungere altre informazioni, reperibili con fatica in rete (solo due siti contengono post dedicati interamente a lei, deepcuts.blog e desturmobed.blogspot.com). Un’indagine tra le emeroteche digitali consente di ricostruire vari aspetti della vita dell’artista.

Elinore Blaisdell è nata a Brooklyn nel 1900. Disegnava da quando aveva 18 mesi e ha pubblicato la sua prima illustrazione su un giornale ancora bambina. Nell’ottobre 1924 recita in una rappresentazione teatrale di Icebound, dramma del Premio Pulitzer Owen Davis. Si dedica anche alla poesia e il prestigioso “The New Yorker(14 aprile 1928) pubblica un suo componimento poetico, dal titolo Boat Ride: una deliziosa lady in guanti e piumino da cipria è portata da Caronte nell’aldilà, destinazione l’Ade per i suoi “graziosi peccati”. Nel 1928 sposa Melrich Rosenberg, scrittore e poeta che la chiamava “Blaisie”. Durante il viaggio di nozze a Londra riesce ad accedere ai corsi d’arte della prestigiosa accademia Slade. Nel 1934 dipinge numerosi quadri per le suite di un hotel di New York. Illustra poi diversi libri del marito, morto nel 1937 a soli 33 anni. Elinore non si è risposata e non ha avuto figli.

Nel 1939 riceve un premio di 2000 dollari dalla Julia Ellsworth Ford Foundation per il suo libro destinato ai ragazzi Falcon, Fly Back, da lei stessa illustrato (edito dalla Messner di New York). Ambientato nelle Francia medievale narra le avventure della dodicenne Anne de Hauteville, impegnata con altri amici nella ricerca del suo falco, tra zingari e banditi.

Dopo un’apprezzata carriera come illustratrice di libri, soprattutto per l’infanzia, si guadagna da vivere per un trentennio disegnando cartoline di auguri. La passione per il fantastico non la abbandona, se si considera che il suo nome compare nelle carte, messe all’asta un paio di anni fa, della storica 12th World Science Fiction Convention (Worldcon) che si tenne nel settembre 1954 a San Francisco, accanto a giganti del genere come Isaac Asimov, Robert Bloch, Ray Bradbury, Philip K. Dick, Fredric Brown, Jack Williamson, Philip Jose Farmer, Henry Kuttner.

Negli anni Settanta tiene corsi di pittura e decorazione a Bradford. La sua attività di artista non decollerà mai e deve lasciare la casa-studio di New York per ritirarsi a Lancaster, in Pennsylvania. È lì che viene “riscoperta” da “The Sunday News”, che le dedica un lungo articolo il 13 luglio 1980: Elinore all’epoca viveva con il nuovo gatto Tigger, dedicandosi alla sua antica passione per la fotografia, ed era tornata ai pastelli e ai dipinti a olio. Rare sue opere sono tuttora vendute all’asta. Muore ultranovantenne nel 1994.

Ancora un disegno di Elinore Blaisdell per Tales of the Undead

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