Lugosi a fumetti

Bela Lugosi è morto nel 1956 in quasi povertà, dopo aver ridotto le sue apparizioni cinematografiche ai film a costo zero di Ed Wood. Chissà se avrebbe mai previsto che la sua immagine sarebbe diventata fonte di reddito per i suoi eredi. Esiste infatti la Lugosi LLC, con tanto di CEO nella persona della nipote dell’attore, Lynne Lugosi Sparks, che capitalizza sull’icona dell’antica star dell’horror. Ultima iniziativa, la partnership con la Legendary Entertainment per realizzare un fumetto su Dracula dove l’immortale vampiro avrà le fattezze di Bela Lugosi.
Atteso per la fine del 2020, Bram Stoker’s Dracula Starring Bela Lugosi sarà firmato da El Garing e Kerry Gammill (già responsabile dei fumetti Bela Lugosi’s Tales From the Grave).

Musica vampira / 3

Anni Ottanta: si moltiplicano i videoclip a tema vampiresco. Qui di seguito quattro esempi significativi. Il primo vede il cantante rock americano Eddie Money in abbigliamento draculesco, tra inserti in bianco e nero nello stile degli horror Universal, per Think I’m In Love (1982).

Non un vero e proprio videoclip, ma i titoli di testa per il film The Hunger (Miriam si sveglia a mezzanotte, 1983) di Tony Scott rappresentano la più efficace resa visiva di Bela Lugosi’s Dead della band britannica Bauhaus.

Il tipico kitsch anni Ottanta, senza la raffinatezza anticipatrice di The Hunger, è la caratteristica di The Warrior (1984) del gruppo americano Scandal, dove le atmosfere vampiriche sono coronate da balletti e vestiti tipici del decennio. La cantante è Patty Smyth (da non confondere con Patti Smith).

A testimoniare la presenza del vampiro nell’immaginario anni Ottanta, anche la cantante italiana Spagna sceglieva temi vampireschi, di nuovo con inserti in bianco e nero, per il videoclip di I Wanna Be Your Wife (1988).