Sedotte dal vampiro

Un saggio del 1994 sulle scrittrici dedite a temi vampireschi

Due romanzi degli anni Ottanta-Novanta

Il 21 e 22 febbraio 1994 si tenne a Trento uno dei primi convegni universitari dedicati in Italia al tema del vampiro. Una piccola rivoluzione, considerato che allora la figura del vampiro era ancora considerata “sottocultura” che non doveva avere attenzione accademica. Qui di seguito l’articolo che scrissi all’epoca per il quotidiano “Liberazione”, dove raccontavo brevemente i contenuti del convegno.

Per due giorni Trento è stata la capitale dei vampirologi italiani. Nella città sull’Adige si è svolto infatti il convegno internazionale “Il vampiro, Don Giovanni e altri seduttori”, organizzato dall’Università e curato dalla professoressa Ada Neiger. Trento era la città giusta per un convegno sui vampiri. Nella centralissima via Manci si erge il grande Palazzo Fugger-Galasso, che viene chiamato ancor oggi Palazzo del Diavolo perché sarebbe stato costruito da Satana in una sola notte, nel lontano 1602.
Diavoli e vampiri, quindi, sono di casa nella città che ospitò il Concilio della controriforma. E del resto la presenza di un foltissimo pubblico alle sedute del convegno vampirico conferma l’interesse che oggi suscitano questi temi. La curiosità si spiega: è la prima volta che una Università italiana dedica un convengo al mito del vampiro, relegato spesso nei confini di quella che una volta si chiamava “cultura bassa”. Professori universitari di tutt’Italia, e docenti di atenei inglesi e francesi, accanto ad esperti di immaginario fantastico e gotico, si sono alternati al microfono per dissezionare il mito vampirico e il suo parente, il mito del Don Giovanni. Il vampiro di cui si è discusso a Trento, infatti, è soprattutto un seduttore. Se ne sono cercate le tracce italiane, durante le sedute del convegno, nei “conquistatori” dei libri di Vitaliano Brancati, nei corteggiatori di Italo Svevo, negli affascinanti maschi di Gabriele D’Annunzio.
Sia Don Giovanni che Dracula violavano una consuetudine sociale del passato, rompevano i ruoli definiti, come ha ricordato Romolo Runcini, docente di sociologia della letteratura. Don Giovanni era trasgressivo perché non seduceva solo nobili signore, ma anche servette e cameriere. E Dracula non è da meno. In un vecchio film del 1931, l’attore Bela Lugosi, celebre interprete del vampiro, mordeva con la stessa passione una povera fioraia e una raffinata borghese.
Il romanzo di Bram Stoker che ha dato origine al mito di Dracula, ha spiegato la professoressa Marinella Lörinczi (di origine ungherese e che ha vissuto a lungo in Romania), è denso di simbolismi erotici. Dracula, infatti, spaventa ma affascina, secondo i canoni di una “estetica del brutto” su cui si è soffermato Roberto Barbolini di “Panorama”. E i vampiri seduttori di oggi hanno nuovi volti e nuovi comportamenti, possono essere gli omosessuali dei romanzi di Aldo Busi, di cui ha parlato la scrittrice Carmen Covito, o i morbidi succhiasangue molto malinconici suggeriti da Vito Teti dell’Università di Cosenza.
Per Carlo Bordoni, che a Napoli cura un seminario dell’università sulla letteratura dell’orrore, il vampiro piace perché propone un’arte della seduzione che gli uomini di oggi hanno perso del tutto. Vampiro seduttore, dunque, ma anche sedotto dalle sue vittime femminili. E oggi “decapitato” dalle donne, come nell’ultima scena del recente film di Francis Ford Coppola su Dracula. Sono state le donne, infatti, le protagoniste del convengo trentino, sia nelle relazioni che nella massiccia presenza di pubblico. Costrette per secoli ai comodi ruoli di passive vampirizzate, oppure trasformate in vamp pericolose e nocive, oggi scrivono in prima persona romanzi e racconti vampireschi, ribaltando molte consuetudini del genere e proponendo vampire del tutto originali. Sembrano proprio loro, le donne, le uniche in grado di rivitalizzare (trasformandolo dalle radici) un mito che forse comincia ad avere troppi anni sulle spalle.

La copertina del libro con gli atti del convegno di Trento

Chi vuole leggere il mio intervento al Convegno di Trento, può scaricare qui il pdf: Sedotte dal vampiro. Il vampiro come personaggio privilegiato dalle autrici neogotiche contemporanee. E’ ormai un saggio datato, ad esempio mancava ancora all’appello la Stephenie Meyer di Twilight, ma può avere qualche interesse (lo si trova pubblicato in Il vampiro Don Giovanni e altri seduttori, a cura di Ada Neiger, Dedalo, Bari 1998). Segnalo che all’interno del saggio c’è un “bug”. Sono solito inserire nei miei saggi e nei miei libri un finto riferimento, un inganno per il lettore. Ciò non toglie che i miei testi possano contenere errori involontari (qualche pedante lettore del web trovò un paio di grossi refusi nel mio Storia del noir), dei quali mi faccio carico. Ma accanto agli errori involontari ci sono i “bug” che aggiungo di proposito. Nel testo di Trento ce n’è uno che solo i più attenti vampirologi troveranno facilmente. Un premio a chi lo scopre.