RON BORST, IL COLLEZIONISTA CHE AMA “DRACULA” (1958)

Ron Borst (noto anche come Ronald V. Borst) è uno straordinario collezionista americano che da molti anni gestisce un negozio di memorabilia cinematografiche a Hollywood. È stato un pioniere della pubblicistica sul cinema fantastico, attraverso la mitica rivista “Photon”, e ha messo a disposizione i migliori pezzi della sua immensa collezione per il libro Graven Images, pubblicato nel 1992 con prefazione di Stephen King. Lui stesso si autodefinisce “an obsessive collector” non solo di poster, locandine e foto, ma anche di libri e riviste da un sessantennio.

Ron Borst nel suo negozio “Hollywood Movie Posters”, a Hollywood

Si può quindi immaginare quanto mi abbia lusingato leggere una email di Borst dove esprime la sua ammirazione per il mio libro Dracula il vampiro. Il capolavoro gotico della Hammer 60 anni dopo, che aveva appena ricevuto da un corriere: “Sono completamente senza parole. Non sapevo cosa aspettarmi e quando ho aperto il pacco vi ho trovato uno dei migliori libri di cinema di tutti i tempi dedicato al mio film preferito della Hammer (e uno dei miei preferiti in assoluto)!”
Nel nostro scambio di email Borst si è prodigato in racconti e commenti che meritano di essere conosciuti dagli appassionati. Con il suo consenso, ne riporto alcuni.

Copertina del libro Graven Images

Innanzitutto Borst è un grandissimo fan proprio di Dracula (1958) e tra l’altro possiede 4 versioni dei poster italiani (uno dei quali lo ha fornito alla Warner Bros. per la copertina del loro DVD di qualche anno fa). In suo possesso è anche la copia originale della sceneggiatura di Dracula appartenuta a Christopher Lee (oltre a quelle di Taste the Blood of Dracula e Scars of Dracula).
Il mese di agosto, poi, è legato strettamente ai ricordi di Borst su quel film: “Agosto è per me sempre un mese speciale, perché il 16 agosto 1958 (due anni dopo la morte di Bela Lugosi nella stessa data) vidi Dracula durante una matinée al Capitol Theater di Whitehall, NY (e da allora lo rivedo ogni anno in quella data!). Poi, due settimane dopo, vidi nello stesso cinema quello che resta il mio film horror preferito di tutti i tempi, Night of the Demon”.
Anche quest’anno Borst non ha rinunciato al rito e proprio ieri, 16 agosto 2020, ha guardato Dracula (nella versione completa su Blu-Ray tedesco) in occasione del 62esimo anniversario della sua prima visione del film: “Dracula è l’unico film che ho veramente visto più di 100 volte nel corso della mia vita: avevo una copia in 16mm negli anni Settanta e la guardavo continuamente!”.

“One of the finest all-time cinema books!”: parola di Ron Borst!

“Ci sono tantissime cose in questo grande film sulle quali mi piace riflettere dopo aver passato una vita intera a guardarlo”. Così Borst a proposito di Dracula. E nel corso degli anni ha notato alcuni dettagli e contraddizioni molto curiosi.
Ad esempio, Borst si è accorto che la posizione del cannone al castello di Dracula cambia: punta a sinistra e poi a destra in un paio di differenti inquadrature quando Harker entra nel castello. La visione ripetuta del film gli ha fatto sorgere una lunga serie di domande. Come arriva un ananas sul tavolo del Conte, nell’Europa del 1885? Chi ha messo una statuetta della Madonna in una nicchia proprio accanto al castello di Dracula e chi cambia i fiori? E chi è che si avventura lì per ritirare il diario di Harker? E la statua della Vergine Maria non dovrebbe impedire l’accesso di Dracula? Come fa il carro funebre a entrare e uscire dal piccolo spazio oltre l’ingresso del castello, dovendosi girare? E come fa il cocchiere a caricare da solo la bara del Conte sulla carrozza?
Su un particolare del film, Borst ha una teoria precisa. Dracula si apre con la data del 3 maggio 1885, riportata nel diario di Jonathan Harker, poi durante una scena al posto di frontiera si nota un calendario che porta la data del 18 dicembre. Secondo Borst quella data corrisponde al giorno in cui venne filmata la scena.

Il cannone in Dracula (1958)

Ovviamente tra gli attori prediletti da Borst ci sono Peter Cushing e Christopher Lee. “Nel corso degli anni ho avuto il privilegio di incontrarli entrambi in molte occasioni”, dice Borst, “la più memorabile quando hanno lavorato insieme per l’ultima volta per il documentario sulla Hammer Flesh & Blood, del mio compianto amico Ted Newsom, girato a Canterbury nel maggio 1994. Quando avevano terminato i loro racconti e se ne stavano andando, chiesi se volessero gentilmente posare insieme a me per una foto nel parcheggio dello studio. Dopo che un amico scattò la foto, si salutarono l’un l’altro e salirono su due diverse auto. Non si rividero mai più dato che Cushing morì due mesi dopo, in agosto. Mi sono reso conto solo anni più tardi che la fotografia con me tra di loro era l’ultima fotografia in cui posavano insieme. Quello è stato il momento più memorabile per un fan come me in 60 anni da appassionato”.

L’ultimo incontro tra Lee e Cushing in occasione del documentario Flesh & Blood, alla presenza di Ron Borst

Nel 1969 Borst spedì prima a Lee e poi a Cushing un esemplare della rivista “Photon”, che aveva in copertina un’immagine dei due attori, ed entrambi restituirono la copia della rivista autografata. L’ammirazione per Lee e Cushing porta però Borst a rammaricarsi che non esistano foto promozionali dei due attori insieme per Dracula: “Ho sempre trovato curioso che apparentemente non ci siano foto a fini promozionali di Lee e Cushing insieme nei rispettivi ruoli dei loro personaggi, ma ho il dubbio che sia perché avevano così poche sequenze insieme che il fotografo di scena o non era sul set quel giorno o si trattava solo di risparmiare denaro”. Effettivamente le sole foto di Lee e Cushing insieme, in occasione di Dracula, sono state scattate negli USA (alle conferenze stampa e alla festa di compleanno di Lee), ma la Hammer non ha mai utilizzato foto promozionali con i due attori nei costumi dei loro personaggi in quel film. I fan, ricorda Borst, dovettero aspettare fino alle riprese di Dracula A.D. 1972 per vedere qualche ritratto dei due attori insieme nei rispettivi ruoli di Dracula e Van Helsing. La Hammer pare anche abbia fatto scattare meno foto pubblicitarie per Dracula che per The Curse of Frankenstein, il loro primo film con la regia di Terence Fisher. Un nuovo gruppo di foto con Jonathan Harker in posa sembra sia stato scoperto e stampato in anni recenti, ma di fatto nessuna di Lee con Cushing.

La copertina di “Photon” autografata da Christopher Lee e Peter Cushing

Insomma, un grande appassionato del fantastico che in passato si dedicava anche a pionieristici articoli sul suo cinema preferito (per “Photon” scrisse un testo sui film di vampiri). E, come l’altro leggendario collezionista Forrest J. Ackerman che con la sua rivista “Famous Monsters of Filmland” lo iniziò alla passione per il fantastico, anche Borst è un vulcano di ricordi e notizie. Se avremo altre curiosità e informazioni inedite da Borst, “Vampyrismus” ne darà subito conto.

Da “Photon” n. 18 (1969)