NOS4A2

Il libro, il fumetto, la serie.

Tre “media” hanno veicolato negli ultimi anni una stessa storia di vampiri, non priva di originalità: un libro, un fumetto e una serie tv. Si tratta della saga di NOS4A2, o meglio di Charlie Manx, soprannaturale vampirizzatore di bambini (la sigla, che rimanda ovviamente a Nosferatu se si pronunciano i numeri all’inglese, è in realtà la targa dell’auto di Manx).

Edizione italiana di “NOS4A2”

Tutto inizia nel 2013 con il romanzo, scritto sotto pseudonimo (Joe Hill) da uno dei figli di Stephen King e apparso in italiano come NOS4A2 – Ritorno a Christmasland (Sperling & Kupfer, 2014).
Sorta di serial killer dai tratti soprannaturali, Manx percorre l’America a bordo di un’antica Rolls Royce con la quale è strettamente interconnesso: rapisce bambini, li trasforma in vampiri e li rinchiude nel suo regno immaginario, Christmasland, sorta di parco a tema dedicato al Natale. Se non si nutre dell’innocenza dei piccoli, il vampiro rapidamente invecchia e deperisce.
Il romanzo rimastica temi classici del padre di Hill, da Christine (la Rolls Royce è indubbiamente una “macchina infernale”) a Shining (la protagonista Vic possiede una sorta di “luccicanza”). Quando si leggono le descrizioni della vita precedente dei vari personaggi, sembra quasi una parodia di certi leit-motiv kinghiani. Sorge il dubbio se sia proficuo che i “figli di” seguano i padri in letteratura. Personalmente ho sempre diffidato di scrittori (e politici) che trovano la strada spianata non tanto per le loro qualità, ma grazie alla stretta parentela, per di più se si impegnano nello stesso genere (o partito, nel caso dei politici). Certo, il romanzo di Hill/King non manca di suggestioni interessanti, ci presenta affascinanti “bambini cattivi” e dà un colpo mortale alla bellezza del Natale. Ma le ambizioni sembrano al di sopra del risultato.

Il fumetto che sviluppa i temi di “NOS4A2”

Joe Hill ha poi sviluppato alcune parti del romanzo sceneggiando un fumetto uscito in concomitanza del libro, Wraith, con efficaci disegni ironici quanto raccapriccianti di Charles Paul Wilson III. “Wraith” in inglese significa “spettro”, ma è un riferimento anche all’automobile di Charlie Manx, una Rolls Royce Wraith. La trama si dilunga sulla vita passata di Manx, sulle origini della sua crudeltà, e rappresenta un bizzarro prolungamento a fumetti del romanzo.

In alto Ruggero De Ceglie dei “Soliti idioti”, in basso Charlie Manx nella serie “NOS4A2”

Veniamo alla serie tv. Il primo problema della serie è il casting. Nel ruolo principale c’è Ashleigh Cummings, nata nel 1992, che ha dieci anni più della protagonista che interpreta, mentre l’attrice che recita nel ruolo di sua madre, Virginia Kull, nata nel 1981, ha solo 11 anni meno di lei (e sembra quasi più giovane della figlia quando sono riprese in inquadratura ravvicinata). Il vampiro è interpretato da Zachary Quinto, di origini italo-americane da parte di padre, che dà il meglio soprattutto con la voce cantilenante (nella versione originale) e lenta. Il suo vampiro indossa un vestito simile a una divisa nordista della guerra civile americana, ma anche al cappotto del Nosferatu di Murnau. Purtroppo i passaggi di età del personaggio sono visualizzati tramite un make up a volte grottesco, che allo spettatore italiano ricorderà quello (costato sicuramente molto meno, tra l’altro) di Ruggero De Ceglie, il proprompente vecchiardo dei “Soliti idioti” (ringrazio una cara amica per avermi fatto notare l’incredibile somiglianza, che avevo percepito inconsciamente ma alla quale non volevo credere). Quinto ha un viso tondo che mal si adatta al lattice applicato per farlo sembrare decrepito e questo genera un effetto spesso ridicolo. L’unico davvero efficace tra gli interpreti è forse Ólafur Darri, attore noto in Islanda, nella parte del grasso “servo” del vampiro.
Per quanto riguarda il curriculum “di genere” degli attori, Virginia Kull ha già esperienza di telefilm horror-thriller avendo partecipato a Mr. Mercedes, Twin Peaks: il ritorno e The Following. Zachary Quinto, da parte sua, era già apparso in un paio di stagioni di American Horror Story.

La Rolls Royce e Charlie Manx (Zachary Quinto) nella serie tv “NOS4A2”

La serie tv accentua rispetto al libro il ruolo della Rolls Royce, cambia l’età della protagonista e finisce dove, sostanzialmente, il romanzo inizia, con Charlie Manx in ospedale che si risveglia. Alla fine della serie sappiamo che Vic è incinta e quindi si prepara una possibile seconda stagione ispirata al proseguo del romanzo (se la mediocre accoglienza della prima stagione lo consentirà), dove il vampiro rapisce il figlio della ragazza.
I momenti più inquietanti, che potrebbero far riflettere uno spettatore abbastanza acuto, sono nei dialoghi in cui Manx spiega di rapire bambini per sottrarli a genitori incapaci e crudeli: una sottile demolizione della famiglia (non solo americana) che provoca immediata simpatia per il vecchio vampiro.