Dracula in fabbrica

E’ da poco riemerso uno sconosciuto film amatoriale italiano del 1969, Nosferatu 70. Nel luglio 2018 il film è stato proiettato nella chiesa di Borgo S.Pietro a Ferrania (dove vennero girate alcune scene). A ricordare i tempi andati (e il lavoro in loco ormai sparito) si sono ritrovati tanti cittadini e molti di coloro che parteciparono alle riprese di Nosferatu 70.

Il poster per la proiezione di “Nosferatu 70” (1 luglio 2018)

Ferrania, frazione di Cairo Montenotte, in provincia di Savona, era sede allora della Ferrania, celebre ditta acquistata dagli americani che produceva pellicole fotografiche e fotocamere, dando lavoro a circa 5000 persone. Oggi la cittadina subisce le conseguenze della fine di ogni attività produttiva della ex Ferrania (sopravvive solo una linea di pannelli solari), molti tirano avanti con la cassa integrazione, le case dove abitavano i dipendenti sono in stato di abbandono e la decadenza ha colpito pesantemente l’edificio dell’ex dopolavoro.
Il regista di Nosferatu 70 era un estroso dirigente della Ferrania, Alberto Guzzi. Già campione italiano di salto triplo, chimico, era appassionato di cinema e soprattutto di vampiri. Decise così di coinvolgere la sua azienda e gli abitanti di Ferrania per girare Nosferatu 70. Tutto il paese collaborò al film, soprattutto dirigenti e dipendenti dell’azienda chimica, con i loro figli. Bruno Occhetto, un altro dirigente della Ferrania, era l’operatore alla cinepresa 8mm, mentre Gizzi stesso interpretava il vampiro del film.

Un fotogramma da “Nosferatu 70”


Muto con didascalie, in bianco e nero, il film univa situazioni tipiche del cinema horror a siparietti apertamente comici. La trama inventa la storica presenza di un vampiro nei boschi di Ferrania e segue il ritorno di Nosferatu nel paese. Il vampiro ha un servo gobbo, morde belle fanciulle e dorme in un armadio della sacrestia di Borgo S.Pietro (gentilmente offerta per le inquadrature dal prete di Ferrania). Ma, al modo del film Hanno cambiato faccia di pochi anni dopo (1971), lo si vede anche come dirigente d’azienda mentre entra alla Ferrania in giacca, cravatta e valigetta 24 ore.
Nel 1969, anno di grandi conflitti sociali (ma anche della prima apparizione nelle edicole italiane del fumetto “Jacula”), una fabbrica ha quindi ospitato la visita di Nosferatu. Altri tempi, quando attorno alla fabbrica si creavano legami sociali e si viveva uno spirito di comunità. Persino nel nome dei vampiri.
Qui sotto una sintesi del film offerta dal sito web del quotidiano ligure “Il Secolo XIX”.

Una sintesi di “Nosferatu 70” dal sito di “Il Secolo XIX”