Count Plasma, il vampiro comunista

In un film mai arrivato in Italia, nel lontano 1974, il grande attore Donald Pleasence interpretava il conte Erich von Plasma, dittatore vampiro e comunista della Transilvania, spassosa imitazione di Bela Lugosi. Dal libro che sto scrivendo con Antonio Tentori sulla carriera di Donald Pleasence, di prossima pubblicazione per Shatter edizioni, ecco la parte dedicata a quel misconosciuto film. Se solo Mel Brooks avesse diretto un Dracula junior con Pleasence…

Uno spassoso e insolito ruolo di vampiro attende Pleasence nel 1974 in Barry McKenzie Holds His Own, regia di Bruce Beresford. Il film riprende il personaggio di Barry McKenzie, parodia del tipico australiano che vive all’estero, simpatico ma rozzo, già apparso in The Adventures of Barry McKenzie (1972), grosso successo commerciale.

Il giovane Barry McKenzie (Barry Crocker) e sua zia Edna Everage (Barry Humphries) stanno tornando in Australia quando Edna viene rapita perché scanbiata per la regina d’Inghilterra. A commissionare il rapimento è il conte Erich von Plasma (Pleasence), dominatore della Transilvania, nazione immaginaria che ha una bandiera con falce, martello e due denti da vampiro. La prima apparizione del conte è di spalle, mentre telefona con i suoi sgherri, in compagnia dell’amante Clothilde (Nancy Blair). Quando si volta, vediamo una sorta di Bela Lugosi nella parte di Dracula, abito da sera con mantello foderato di rosso, capelli neri impomatati, volto pallido, canini appuntiti (con l’aggiunta di un vistoso dente d’oro). Il suo piano è di attirare turisti in Transilvania con il rapimento della regina. Mentre il conte esibisce al suo popolo la falsa regina, si apprendono dettagli su di lui: laureato a Cambridge, amico di Hitler e dei presidenti americani, ladro di cadaveri e satanista, passa al blocco sovietico a fianco di Lenin e Stalin per diventare leader della Transilvania, aiutato dai suoi due complici, Hugo Cretin (Louis Negin) e Modeste Imbecile (Paul Humpoletz), e dal deforme Dorothy (Robert Gillespie), un comunista che capeggia il sindacato transilvano dei gobbi. Al castello del vampiro, Edna intanto è ben felice di essere trattata da regina, anche se deve assistere con pazienza alla proiezione di un assurdo documentario propagandistico in cui Plasma magnifica gli orridi grattacieli che ha fatto costruire nella Transilvania socialista.

Barry e un gruppo di suoi amici australiani riescono a infiltrarsi nel castello mischiandosi a dei turisti, mentre Plasma chiude Edna in una bara e le infila un tubo nella giugulare, per approvigionare di sangue la sua cantina, dove ci sono botti di “vein rouge”. Grazie all’arrivo di Barry e dei suoi, Imbecile viene impalato con una baguette, Cretin gettato dagli spalti del castello, Dorothy fulminato da un corto circuito causato dall’eccesso di birra nelle vene di un australiano. Plasma, armato di Luger, minaccia i rivali di scatenare la rivoluzione in Australia, ma è bloccato da una croce fatta di lattine di birra incastrate tra loro, impugnata dal reverendo Kevin McKenzie (sempre Barry Crocker), fratello gemello di Barry. Il conte si riduce a uno scheletro, il castello è dato alle fiamme, Edna è salva e i nostri eroi tornano in Australia.

Il film, che scherza su tutti i luoghi comuni sugli australiani, ma anche sui paesi dell’allora “socialismo reale”, è farcito di gag demenziali. Un cameriere con un rubinetto applicato al collo si avvicina al conte Plasma e gli dice: “Un drink prima del pranzo, sir?”. Poi apre il rubinetto e riempie di sangue un bicchiere.

Da parte sua Pleasence sembra divertirsi molto in un ruolo comico, con il suo conte Plasma che sibila ed emette versi inquietanti quando si agita. Imperdibile la scena in cui i temibili occhi azzurri di Pleasence si affacciano da due fori su un ritratto di Lenin.

Per chiudere, la scena della distruzione di Plasma.